Giovedì, 21 Novembre 2024

Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese


COMUNICATO STAMPA

 

 

Una presenza accanto alle famiglie che attraversano situazioni di difficoltà: coppie che si stanno separando, coppie separate e rimaste tali, coppie divorziate e risposate, che vogliono intraprendere un percorso di verifica della nullità del proprio matrimonio.

È l’obiettivo del Centro Interdiocesano di accompagnamento dei fedeli separati, promosso dalle diocesi di Biella, Casale Monferrato, Novara e Vercelli, quale segno e frutto dell’Anno Santo della Misericordia, lasciato in eredità alle comunità ecclesiali del Piemonte Orientale.

 

EREDITA’ DEL GIUBILEO

ISPIRATA ALL’AMORIS LAETITIA

 

Un seme piantato dal Giubileo e un impegno che deriva anche direttamente Esortazione apostolica Amoris Laetitia, nella quale, nell'ambito più ampio di “una pastorale della riconciliazione e della mediazione, da attuare anche attraverso centri di ascolto specializzati da stabilire nelle diocesi” (AL, 242), il Santo Padre ricorda inoltre che “un particolare discernimento è indispensabile per accompagnare pastoralmente i separati, divorziati, gli abbandonati”. Il Papa in concreto chiede alle comunità locali e ai loro Pastori di attuare per queste persone l'avvio a Centri di ascolto.

 

COME LAVORERA’ IL CENTRO

 

L’equipe che s’impegnerà nel progetto sarà composta da sacerdoti e coppie di sposi, cui si aggiungeranno psicologi e canonisti come consulenti.

Il team di operatori manterrà una stretta collaborazione e confronto con Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano, con la Commissione Regionale per la Famiglia e con tutte le realtà diocesane che si occupano di famiglia (Uffici pastorali, Consultori, Movimenti e Associazioni ecclesiali di carattere familiare, ecc.).

Ad occuparsi della fase di avvio saranno padre Fabio De Lorenzo di Biella, con Donatella e Marco Carmine, di Novara. Nei primi mesi di attività focus del lavoro sarà quello di fare un’analisi di quanto già messo in campo sul fronte dell’accompagnamento e della cura pastorale delle famiglie in difficoltà nelle quattro diocesi promotrici dell’iniziativa.

«Scopo di questa fase di conoscenza – spiegano i responsabili - non dovrà essere solo quello di presentare il Centro, ma soprattutto, avviare una sinergia tra le diverse realtà che operano in questo ambito».

Gli operatori del Centro saranno a disposizione in ciascuna diocesi con regolarità, con referenti per ogni diocesi e un luogo e un tempo certo per l’incontro (come dal dépliant allegato), con orari compatibili con le esigenze familiari dei potenziali destinatari.

 

A CHI È RIVOLTO?

 

Il servizio offerto sarà un primo orientamento di carattere pastorale a tutti i fedeli che sono separati o risposati – di fatto o anche legalmente – o che sono giunti alla scelta di separarsi, sebbene non l’abbiano ancora attuata. L’ascolto di coloro che si rivolgono al Centro è finalizzato a un’analisi delle singole situazioni sotto il profilo spirituale, morale e canonico.

«L’intenzione – spiegano ancora i responsabili – non è quella di replicare il lavoro svolto da consultori o da altri soggetti impegnati nella pastorale familiare. Ma offrire nuovi percorsi, calibrati e costruiti sulle singole persone, di accoglienza per coloro che hanno vissuto o stanno ancora attraversando momenti di difficoltà nella relazione di coppia, che hanno portato al divorzio o alla separazione».

Compito del Centro sarà anche quello di organizzare annualmente percorsi o momenti formativi e di confronto tra le realtà (strutture o singoli sacerdoti) che nelle diocesi accompagnano le situazioni di crisi e le fragilità familiari.

«In particolare – aggiungono i responsabili - dovrà diventare il luogo nel quale riflettere e approfondire le problematiche poste dal cap. VIII di Amoris Laetitia, favorendo l’incontro ed il confronto tra sacerdoti, canonisti e moralisti, per offrire motivi e strumenti di riflessione a coloro che seguono persone che hanno richiesto di compiere un percorso di discernimento e integrazione nella vita ecclesiale, cercando modo tale da convergere su una prassi comune».